giovedì 26 settembre 2013

La novità delle Etichette Narranti



La Mozzarella di bufala è da sempre uno degli alimenti più amati e invidiati del nostro Paese, ma come capire se e quanto fidarsi, e come riconoscere le Bufale dalle bufale? A Cheese, attraverso il Laboratorio del Latte Bufala e bufale, Slow Food cerca di rispondere a questa domanda.
Nel corso del dibattito il pubblico ha potuto conoscere dettagli molto poco noti della filiera campana Dop per esempio le assurdità burocratiche di un prodotto il cui nome è tutelato a livello europeo nel suo marchio italiano ma non nelle sue traduzioni (tanto per capire, è possibile produrre tranquillamente mozzarella cheese oltrefrontiera), ma anche gli oltre 200 controlli annuali a cui è sottoposto ogni singolo caseificio.
A pagare il prezzo di questa anomalia tutta italiana infatti non sono solo allevatori e casari, impotenti di fronte alla crisi e all’andamento del mercato, ma anche una grande distribuzione che non ha la competenza e possibilità necessarie per informare adeguatamente la clientela e rendere più facile l’identificazione del prodotto Dop. Il marchio è infatti l’unica arma che il consumatore ha contro le contraffazioni, e una delle soluzioni arriva proprio da Slow Food Campania, che intende promuovere l’iniziativa delle etichette narranti per aiutare a capire meglio chi sono e come lavorano i casari e gli allevatori onesti. Un’iniziativa che darebbe voce a tanti buoni esempi, aiutando a controbilanciare l’enorme spazio mediatico abitualmente riservato agli scandali e alle emergenze che rappresentano una esigua minoranza. 




Fonte: slowfood.it


Maggiori informazioni:



0823/765.088

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